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La Fata Morgana
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Staff Guru
Admin
Registrato: 27/10/10 09:47 Messaggi: 2315 Media Voti Post:
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Se in una calda giornata estiva, passeggiando sullo splendido lungomare
reggino che D'Annunzio definì "il più bel chilometro d'Italia", vi
capitasse di vedere paesi e palazzi della costa siciliana deformarsi e
specchiarsi tra cielo e mare, vicini a tal punto da distinguerne gli
abitanti, non dovete impressionarvi. Siete solo vittime di un
incantesimo. E' la Fata Morgana, un fenomeno ottico simile a un
miraggio che si può osservare dalla costa calabra quando aria e mare
sono immobili. La leggenda racconta che anche Ruggero I d'Altavilla fu
incantato dal sortilegio. Per indurlo a conquistare la Sicilia, con un
colpo di bacchetta magica la Fata Morgana gliela fece apparire così
vicina da poterla toccare con mano. Ma il re normanno, sdegnato,
rifiutò di prendere l'isola con l'inganno. E così, senza l'aiuto della
Fata, impiegò trent'anni per conquistarla.
La costa
siciliana, vista da quella calabrese, sembra distare pochi metri. Si
possono distinguere molto bene le case, le auto e addirittura le
persone che camminano nelle strade di Messina. Il tutto avviene quando
sulla superficie del mare, minuscole goccioline di acqua rarefatta,
fanno da lente di ingrandimento. Il fenomeno prende nome dalla Fata
Morgana della mitologia celtica.
Questa è un’altra versione del mito della Fata Morgana.
Era
agosto, il cielo e il mare erano senza un alito di vento, e una leggera
nebbiolina velava l'orizzonte, durante le invasioni barbariche dopo
avere attraversato tutta la penisola, un'orda di conquistatori giunse
alle rive del mare Jonio nella città di Reggio Calabria e si trovò
davanti allo stretto che divide la Calabria dalla Sicilia. A pochi
chilometri sull'altra sponda sorgeva un'isola con un gran monte
fumante, l'Etna, ed il Re barbaro si chiedeva come fare a raggiungerla
trovandosi sprovvisto di imbarcazioni quindi impotente davanti al mare.
All'improvviso apparve una donna meravigliosamente bella, che offrì
l'isola al conquistatore, e con un cenno la fece apparire a due passi
da lui. Guardando nell'acqua egli vedeva nitidi, come se potesse
toccarli con le mani, i monti dell'isola, le spiagge, le vie di
campagna e le navi nel porto. Esultando il Re barbaro balzò giù da
cavallo e si gettò in acqua, sicuro di poter raggiungere l'isola con
due bracciate, ma l'incanto si ruppe e il Re affogò miseramente. Tutto
infatti era un miraggio, un gioco di luce della bella e sconosciuta
donna, che altri non era se non la Fata Morgana. Il fenomeno si ripete
ancora oggi nei giorni calmi e limpidi d'estate, nelle acque della riva
di Reggio. _________________
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